La modernità e il progresso ha paradossalmente ridotto la quantità di tempo che ognuno di noi può dedicare all'attività fisica. Una volta non esisteva tempo libero per andare a correre o in palestra, ma il lavoro nei campi era già di per se stesso molto faticoso e assai impegnativo per il corpo. Il lavoro di ufficio e la regolarizzazione degli orari ci ha permesso di ricavare del tempo libero durante la giornata da dedicare alla cura e al benessere del nostro corpo; e così, una volta timbrato il cartellino in uscita, possiamo infilare le nostre scarpe da corsa e, appunto, iniziare a correre!
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Non si può certo negarlo: il 2014 è stato l'anno del ritorno in auge delle scarpe basse sia per l'uomo che per la donna. In particolare per quest'ultima è evidente che indossare calzature senza tacco rappresenta un'assoluta comodità soprattutto durante le ore di lavoro. Tuttavia alcuni non sanno che portare scarpe basse per un periodo troppo lungo può causare problemi a tutto l'apparato locomotore e non solo. In particolare le strutture scheletriche e muscolari di ginocchia e schiena sono le prime a risentirne. Pechè mai? Tutto dipende ovviamente dalla postura che si assume quando si indossano...
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Quest'oggi vogliamo parlarvi di un tipo di calzatura molto particolare ovvero degli scarponi da montagna o più propriamente delle scarpe da trekking. In particolare cercheremo di dare risposta a una domanda che molti appassionati si pongono al momento dell'acquisto e cioè: quali sono le migliori scarpe da trekking? Il mercato in effetti offre alla clientela una miriade di opportunità buone per tutti gusti e tutte le tasche, ma è indubbio che il miglior rapporto qualità prezzo dipende innanzitutto da come “calza” la scarpa.
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In un momento in cui molti settori del Made in Italy sembrano soffrire le conseguenze dell'attuale crisi economica, il camparto calzaturiero va in controtendenza in particolare per quel che riguarda l'export. Infatti le maison di scarpe italiane nel 2013 hanno raggiunto il record storico di ricavi all'estero superando per la prima volta gli 8 miliardi di ricavi. Si tratta di un traguardo ragguardevole ma non del tutto inaspettato se si considera il livello qualitativo dei prodotti nostrani ben al di sopra rispetto ai produttori stranieri. Merito dei nostri designer e artigiani nonché della...
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